Nicaragua, Honduras, El Salvador

14 GIORNI 12 NOTTI

Una traversata del Centro America in 3 Paesi: Honduras – El Salvador – Nicaragua – Si vola verso l’Honduras alle suggestive e misteriose rovine del sito di Copàn (UNESCO) – si prosegue per lo stato di El Salvador, per conoscere gli sconosciuti siti maya di Tazumal e San Andrés.; le architetture coloniali di Santa Ana e le gallerie d’arte dell’incantevole Suchitoto, sulle sponde del lago Suchitlàn – si termina infine in Nicaragua con la bella Leòn (UNESCO), gli imponenti vulcani Cerro Negro e Masaya, Los Pueblos Blancos, Granada la “Gran Sultana” e la bizzarra Isola di Ometepe, la più grande isola lacustre del mondo, nell’immenso Lago Cocibolca (Lago Nicaragua).

N.B.  Il viaggio suddetto è a titolo di puro esempio. Dà un’idea di prezzi, località, attrazioni ed esperienze tipici della destinazione, che possono essere inclusi in tutto o in parte nella programmazione dei vari Tour Operator. Potrebbe essere effettuato solo in alcuni periodi dell’anno, in funzione di stagionalità climatiche e situazione socio-politica della destinazione

1° giorno / Italia – San Pedro de Sula
Partenza al mattino con voli di linea via scalo europeo o statunitense. Arrivo a San Pedro de Sula, disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza e trasferimento in hotel. Pernottamento in hotel.
Pasti: a bordo o liberi.

2° giorno / San Pedro de Sula – Copàn (circa 180 km)
La cittadina coloniale. Iniziamo il nostro viaggio con una breve visita della città che comprende l’interessante museo antropologico, la cattedrale e la piazza centrale. Partenza ora verso sud-ovest, attraverso un verdissimo e dolce paesaggio collinare, per la cittadina coloniale di Copàn (600 m), arroccata su un’altura un chilometro a nordovest del più famoso sito archeologico maya dell’Honduras e caratterizzata da strade in acciottolato che costeggiano edifici in mattoni di creta bianca sovrastati da tetti in tegole rosse. Lungo strada, sosta alla finca Santa Isabel in cui visiteremo le piantagioni di caffè e apprenderemo i processi di lavorazioni della bevanda più conosciuta al mondo. Arrivo nel pomeriggio a Copan per il pernottamento in hotel.
Pasti: prima colazione, pranzo e cena libera.

3° giorno / Copàn
La scalinata dei geroglifici. Partenza per la visita delle rovine maya di Copàn, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Città-stato del periodo classico, ebbe il suo massimo splendore tra il VI e l’VIII secolo d.C. A partire dal IX secolo venne progressivamente abbandonata e al tempo della conquista spagnola l’area era ormai completamente invasa dalla foresta tropicale. Copàn ospita uno dei più importanti complessi architettonici e scultorei in pietra dell’intera Mesoamerica. Il Parco Archeologico è suddiviso in diverse aree: il Campo da Gioco della Pelota, la Gran Plaza, la Scalinata dei Geroglifici e l’Acropoli. La “Gran Plaza” (Piazza Grande), il cuore della città, è decorata da imponenti stele e altari, molti dei quali in forma zoomorfa. La maggior parte delle stele furono erette tra gli anni 711 e 736 d.C. Negli altari e nelle stele sono raffigurati i sovrani insieme agli eventi della storia, quali battaglie, successioni dinastiche, conquiste, rituali e anniversari. Nella Gran Plaza sorge anche il tempio della Scalinata dei Geroglifici, in cui i 63 gradini che
portano alla sommità della piramide sono ornati con 2.500 glifi calendariali scolpiti, che sembra sia una sorta di albero genealogico della dinastia di Copàn. Si tratta del più lungo testo conosciuto della civiltà maya, non totalmente decifrato a causa del deterioramento. Le rovine di Copàn sono rimaste in gran parte sconosciute fino all’inizio del diciannovesimo secolo. Assolutamente da non perdere la visita del magnifico museo del sito che espone alcuni dei reperti più belli. L’ingresso al museo è un’esperienza emozionante: si passa dalla bocca di un serpente, addentrandosi nel corpo dell’animale, prima di emergere in un fantastico mondo di luce e sculture. Il fiore all’occhiello del museo è una riproduzione a grandezza naturale del tempio di Rosalila, la costruzione decorata a vivaci colori ritrovata sotto la Struttura 16, l’edificio centrale dell’Acropoli. Nel pomeriggio si prosegue per la visita dell’interessante Parco degli Uccelli, con voliere popolate
da innumerevoli specie di uccelli: dalle meravigliose are di Buffon ai tucani solforati. Pernottamento in hotel.
Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi.

4° giorno / Copàn – Santa Ana – Tazumal – Suchitoto (circa 290 km)
L’alta piramide di pietra. Partenza verso sud per El Salvador, lo stato più piccolo dell’America Centrale, che continua a evocare il ricordo della brutale guerra civile che si è combattuta negli anni ’80 tra il labirinto di montagne e fattorie. Passaggio della frontiera guatemalteca prima e salvadoregna poi. Visita del centro storico della cittadina
coloniale di Santa Ana, lungo la famosa Ruta de las Flores. Si prosegue per la visita del vicino sito maya di Tazumal, con la piramide più alta e meglio conservata tra quelle scoperte finora in El Salvador, impressionante per la sua maestosa architettura di pietra. Le indagini archeologiche, condotte tra gli anni ’40 e ’50 dall’archeologo americano Stanley Boggs, conosciuto come il “Padre dell’Archeologia Salvadoreña”, indicano che Tazumal fu abitata dal periodo classico (circa 250 d.C.) fino al 1200. Il sito, il cui nome significa “luogo in cui le vittime vengono bruciate”, oltre alla grande piramide possiede altre piramidi più piccole, una serie complessa di sistemi di drenaggio per l’acqua, alcune tombe e le rovine di un palazzo detto “Tempio delle Colonne”. Si continua verso est per
Suchitoto, una piccola e tranquilla cittadina coloniale che sorge in bella posizione tra il Vulcano Guazapa e il Lago Suchitlàn. Pernottamento in hotel.
Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi.

5° giorno / Suchitoto
Il Lago Suchitlàn. Nella lingua nahuat, parlata dagli indios pipil, suoi fondatori e primi abitanti, Suchitoto significa “luogo degli uccelli e dei fiori”. Passeggiata nelle stradine
acciottolate contornate da antiche case coloniali, antichi portoni, balconate, alte finestre con inferriate, chiese, piazze e giardini che riportano la memoria ai tempi passati. Attualmente la cittadina attira artisti da tutto il paese come Alejandro Coto che contribuisce con il Festival Permanente di Arte e Cultura allo sviluppo dell’arte e della cultura pipil. Nel pomeriggio escursione in barca a motore sul Lago Suchitlàn per visitare alcune delle sue isole come Los Enamorados, El Ermitaño, El León, El Burro, Trinidad e la più nota Isla de los Pájaros, vero paradiso naturale per migliaia di specie di uccelli. Pernottamento in hotel.
Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi.

6° giorno / Suchitoto – Baia di Jiquilisco (circa 125 km)
Le scimmie ragno e la più vasta piantagione di cacao del Centro America. Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per la Baia di Jiquilisco, un area particolarmente unica e al tempo stesso fragile dal punto di vista naturalistico.
Basti pensare che la baia rappresenta l’habitat naturale per la maggior parte degli uccelli costieri del Paese, è il sito di sosta, riposo e alimentazione di circa 90 specie diverse di uccelli migratori ed è luogo di nidificazione anche di quattro delle sette specie di tartarughe marine conosciute in tutto il mondo.
Dopo il pranzo libero si effettuerà una passeggiata camminando in mezzo a canne da zucchero e ad una foresta semi-tropicale fino a raggiungere un “santuario naturale” popolato da vivaci scimmie ragno, della famiglia delle atelidi.
Verso la fine degli anni 70 la riforma agraria ha comportato la decimazione e la vendita di contrabbando di molte specie animali autoctone; oggi, gran parte della proprietà dell’hacienda è stata riacquistata da una società che ha fatto grandi sforzi per mantenere intatte le “aree verdi” con un forte impegno a preservare e proteggere la flora e la fauna. Di conseguenza, la fauna selvatica autoctona nell’area ha fatto un ritorno impressionante, compresa la curiosa popolazione di scimmie che non si farà pregare nel prendere il cibo, banane o platani, direttamente dalle nostre mani.
A breve distanza si potrà prendere parte al tour dell’Hacienda San Jose Real de La Carrera, ad 1 km circa da Puerto Barillas, dove si coltiva, raccoglie e produce il cacao. Si tratta della più vasta piantagione di cacao in tutto il Centro America, circa 175 acri.
Rientro al lodge. Cena libera e pernottamento.
Pasti: colazione, pranzo e cena liberi.

7° giorno / Baia di Jiquilisco – La Uniòn – Potosì – Leòn (circa 240 km + navigazione)
Il Golfo di Fonseca. Partenza presto al mattino, verso est per la cittadina portuale di La Uniòn.
Trasferimento in barca privata per la cittadina nicaraguense di Potosì (circa 2h30 di navigazione). Si attraversa il Golfo di Fonseca, un’ampia insenatura dell’Oceano Pacifico, scoperto dal conquistatore spagnolo Gil Gonzalez de Avila nel 1522, che prese il nome dal vescovo di Burgos Juan Rodríguez de Fonseca. La linea costiera del golfo si estende per 260 km dei quali 185 km appartengono all’Honduras, 45 km al Nicaragua e 30 km al El Salvador. Durante il tragitto si possono ammirare gli imponenti vulcani, i villaggi di pescatori e l’esuberante flora e fauna delle isole che si trovano nel golfo. Sbarco nella cittadina portuale di Potosì in Nicaragua, espletamento delle formalità d’ingresso e proseguimento via terra per Leòn. Arrivo a Leòn (110 m) nel pomeriggio. Pernottamento in hotel.
Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi.
N.b; Il trasferimento via mare è effettuato su barche condivise con altri viaggiatori. Vanno messi in conto possibili rallentamenti in frontiera sia in partenza da La Union che all’arrivo a Potosì.

8° giorno / Leòn – Vulcano Cerro Negro – Leòn (circa 50 km)
Il giovane vulcano e i murales sandinisti. Escursione al vicino Vulcano Cerro Negro (728 m), il più recente cono vulcanico, formato da scorie basaltiche, dell’Emisfero Occidentale, nonché il più facilmente accessibile in Nicaragua. Il cono si è formato su un preesistente flusso di lava. Il giovanissimo vulcano ha eruttato più di 20 volte dal 1850. L’ultima eruzione di rilievo è quella dell’Agosto 1999. Di solito il Cerro Negro durante le sue eruzioni produce materiale piroclastico e flussi di lava. Dal parcheggio alla base del vulcano si percorre un sentiero di scuri ciottoli lavici e in meno di un’ora si raggiunge il bordo del cratere fumante, che offre uno splendido panorama dei dintorni e della catena vulcanica di Mariobis. Dopo la veloce e divertente discesa si rientra a Leòn. Nel pomeriggio visita di Leòn, la città più liberale del Nicaragua, il centro culturale e intellettuale del paese. La città è costellata di monumenti alla rivoluzione, tra cui notevoli murales sandinisti, di numerose e raffinate chiese coloniali e di edifici di rappresentanza. Sulle sue strade si affacciano antiche case in stile spagnolo con muri in argilla bianca, tetti in tegole rosse, robuste porte in legno e freschi patios fioriti. La Cattedrale “La Asunciòn”, la più grande del Centroamerica, decorata da enormi dipinti di Antonio Sarria raffiguranti le stazioni della Via Crucis, recentemente è entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Pernottamento in hotel.
Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi.

9° giorno / Leòn – San Jorge – Isola di Ometepe (circa 235 km)
Il Lago Nicaragua e la più grande isola lacustre del mondo. Partenza per San Jorge e imbarco sul traghetto per l’Isola Ometepe (circa 1 ora di navigazione), situata nel Lago Cocibolca, conosciuto anche come Lago Nicaragua, uno dei più grandi laghi di acqua dolce al mondo. Con una profondità che oscilla tra i 20 e i 60 metri, il lago ha sempre costituito un’importante via di comunicazione tra l’Oceano Pacifico a ovest, distante appena 18 km, e l’Atlantico a est, a cui è collegato grazie al fiume San Juan. Per questo motivo varie volte è stata presa in considerazione l’opportunità di collegare gli oceani attraverso il
lago: prima in alternativa, poi in aggiunta, al canale di Panama. Ometepe è la più grande isola lacustre al mondo, formata da due grandi vulcani di oltre 1.600 metri di quota: il Maderas e il Conception. Il suo nome deriva dal termine azteco “OmeTepelth” che significa “Due-Montagne”. L’attività vulcanica, attraverso il deposito delle ceneri, ha reso il suolo dell’isola estremamente fertile consentendo ottime rese agricole. L’isola è abitata dal 2000-2500 A.C. La sua superficie è di circa 270 chilometri quadrati e conta circa 35.000 abitanti che si dedicano prevalentemente all’agricoltura. Arrivo nel primo pomeriggio e tempo di rilassarsi in hotel posizionato nella bellissima spiaggia di Santo Domingo. Pernottamento in hotel.
Pasti:prima colazione, pranzo e cena liberi.

10° giorno /Isola di Ometepe
Intera giornata dedicata alla visita di quest’isola incantata tra la sua natura rigogliosa e la sua storia antica. Sosta alla finca Magdalena, una fattoria gestita da una comunità locale, dove apprenderemo della storia di questo luogo attraverso le interpretazioni di alcune incisioni rupestri indigene. Proseguimento per la riserva naturale Charco Verde e la laguna di Chico Largo, un tranquillo lago che ha ispirato diverse leggende locali, si continua per l’Ojo de Agua, una rigogliosa sorgente naturale, dove ci si può concedere un bagno. L’ultima visita prevista è il museo dei manufatti precolombiani che conserva una collezione di statue e ceramiche autoctone e ben conservate.
Pasti:prima colazione, pranzo incluso e cena libera.

11° giorno / Isola di Ometepe – Granada (circa 121 Km)
“La Gran Sultana”. Partenza la mattina per il porto dell’isola, Moyogalpa, che ci riporta a San Jorge.
Proseguimento verso nord per Granada con arrivo in tarda mattinata. L’antica capitale, fondata nel 1524 dal conquistatore spagnolo Francisco Hernandez de Cordoba, per secoli è stata chiamata “La Gran Sultana” per le sue bellezze architettoniche risalenti all’epoca coloniale. Visita di Granada in carrozza trainata da cavalli: il Convento di San Francesco, che in una delle sue sale ospita le splendide statue zoomorfe, trovate sull’isola Zapatera, scolpite dal popolo choronga prima dell’arrivo degli spagnoli; la Chiesa della Mercede, dove si ha l’opportunità di salire sul campanile per godere di spettacolari vedute sulla città, sul lago Nicaragua e sul vulcano Mombacho; la Chiesa di Xalteva e la vecchia
cinta muraria. Nel pomeriggio escursione a bordo di una piccola imbarcazione, alla scoperta di “Las Isletas”, un arcipelago formato da 365 isolette di origine vulcanica, situate nel Lago Nicaragua, proprio di fronte alla città. Estremamente rigogliose e ricche di fauna e di flora, alcune di queste isole sono abitate da famiglie di pescatori, ma la maggior parte sono ancora selvagge, colonizzate solo da piante di mango ed uccelli acquatici. Sull’isola di San Pablo si possono ancora ammirare i resti di una fortificazione spagnola del XVII secolo, mentre poco più avanti sorge un isolotto abitato da una colonia di scimmie. Dagli alberi delle isole limitrofe pendono come noci di cocco i grandi nidi in fibra vegetale costruiti dalle femmine degli oropendula, i bellissimi uccelli neri e gialli. Pernottamento in hotel.
Pasti:prima colazione, pranzo e cena liberi.

12° giorno / Granada – il Vulcano Masaya – Granada (circa 60 km)
“Los Pueblos Blancos”. Partenza verso nord-ovest per la visita del vulcano Masaya situato al centro dell’omonimo Parco Nazionale. Il Vulcano Masaya (635 m), ancora attivo, è circondato da vulcani minori e da fonti termali. Le leggende raccontano che le popolazioni indigene gettavano giovani donne nella lava bollente per placare la furia di Chaciutique, la dea del fuoco. Gli Spagnoli credevano che il vulcano fosse abitato da demoni, la porta dell’inferno. Salita in minibus fino al cratere principale, da dove è possibile continuare a piedi per raggiungere un ulteriore punto panoramico con vista mozzafiato sul cratere fumante. Si prosegue per i villaggi di Catarina e San Juan de Oriente, “Los Pueblos Blancos”, pittoreschi villaggi che offrono artigianato e folklore locale. Sosta in un punto panoramico che offre una spettacolare veduta dell’enorme Laguna de Apoyo, un lago
vulcanico formatosi 200 secoli fa e profondo 200 metri che ha fama di essere il più pulito e profondo del paese. Rientro a Granada (40 m) nel tardo pomeriggio.
Pernottamento in hotel.
Pasti:prima colazione, pranzo incluso e cena libera.

13° giorno / Granada – Managua partenza (circa 55 Km)
Partenza da Granada in base all’orario di partenza del volo per l’Italia verso l’aeroporto di Managua. Imbarco pe ril volo notturno e con scalo.
Pasti: prima colazione in hotel, pranzo e cena liberi o a bordo.

14° giorno / Arrivo in Italia
Arrivo in Italia.

La quota comprende:

Trasferimenti aeroporto/hotel e viceversa con bus privato, pernottamenti in hotel con trattamento di prima colazione, 2 pranzi, trasporto con automezzi tipo minibus di diverso modello a seconda del numero di partecipanti, traghetti di linea per l’Isola Ometepe, barca privata per l’attraversamento del Golfo de Fonseca, guide/autisti locali di lingua inglese, accompagnatore italiano a partire da un minimo di 8 partecipanti, tutte le escursioni previste e i relativi ingressi, assicurazione come specificato, dossier informativo/culturale o guida.

La quota non comprende:

I voli di linea intercontinentali, tutti i pasti (eccetto di 2 pranzi), le bevande ai pasti, tutte le escursioni opzionali, gli extra personali, le mance, tasse aeroportuali in partenza da Managua (40 USD pp), tutto quanto non espressamente specificato.