1. >
  2. PRESENTAZIONE TUTTO IL MONDO
  3. >
  4. MEDIO ORIENTE
  5. >
  6. Iran
  7. >
  8. Iran e Armenia – tra Islam e Cristianesimo

Iran e Armenia – tra Islam e Cristianesimo

15 GIORNI 14 NOTTI

La salita al Castello degli Assassini, nella Valle di Alamut – Soltaniyeh e il Mausoleo di Alì, genero di Maometto – Il sito zoroastriano di Takth-e Soleiman, costruito sulle sponde di un lago vulcanico – Tabriz, ex capitale dell’Iran, il suo bazar e la Moschea Blu – Il Caravanserraglio di Selim lungo la Via della Seta – Dilijan, ‘la piccola Svizzera Armena” – il villaggio di Fioletovo e gli eretici bevitori di latte – il monastero di Haghpat e il monastero fortificato di Akhtala – Il tempio di Garni dedicato al Dio Sole – Yerevan e la città santa di Echmiadzin, il “Vaticano Armeno” – lo spettacolare monastero di Khor Virap e le rovine della cattedrale di Zvartnots.

N.B.  Il viaggio suddetto è a titolo di puro esempio. Dà un’idea di prezzi, località, attrazioni ed esperienze tipici della destinazione, che possono essere inclusi in tutto o in parte nella programmazione dei vari Tour Operator. Potrebbe essere effettuato solo in alcuni periodi dell’anno, in funzione di stagionalità climatiche e situazione socio-politica della destinazione

1° giorno / Italia – Tehran
Partenza da Milano Malpensa con voli di linea via Mosca per Teheran. Arrivo in Iran dopo la mezzanotte, disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza da parte dell’organizzazione locale, trasferimento in hotel e pernottamento.

2° giorno / Tehran (il Mausoleo di Khomeini e il Palazzo dello Scià)
La Tehran meno nota e turistica: i simboli dell’Iran contemporaneo Dopo la prima colazione visita delle aree meno note e turistiche di Teheran, capitale dell’Iran dal 1795. Visita del Mausoleo di Khomeini, l’imponente complesso costruito a partire dal 1989 per ospitare la tomba dell’ayatollah Khomeini e dei primi 72 caduti nella rivoluzione del 1979. Il santuario è situato a metà strada tra Tehran e Qom, luogo dove Khomeini si dedicò agli studi teologici, ed è fiancheggiato da quattro torri alte 91 m (l’età dell’Imam al momento della morte), ed è coperto da un’enorme cupola dorata. Successiva visita al Complesso Saad Abad, nella parte più alta e verde della città, un tempo la residenza estiva dello scià. Volutamente non è stato toccato nulla dal momento della fuga di Reza Pahlavi: i piatti dorati sono ancora imbanditi per il pranzo, così come le numerose sale del Palazzo Bianco e Palazzo Verde, caratterizzate da una decorazione che rappresenta il massimo dell’opulenza della Persia anni ’70. Pranzo nell’elegante zona di Darband. Nel pomeriggio salita sulla Milad Tower, per ammirare il panorama della città dall’alto dei sui 453 metri, e proseguimento per la piazza della Torre Azadi, costruita nel 1971 per commemorare i 2500 anni dell’impero persiano. Prima di rientrare in hotel passeggiata nel parco realizzato ai due estremi del Tabiat Bridge, modernissimo ponte pedonale inaugurato nel 2014, che con i suoi 270 metri congiunge i parchi di due distinte colline. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale. Cena in hotel.

3° giorno / Tehran – Qazvin – Valle di Alamut – Qazvin (il Castello degli Assassini) (circa 380 km)
La salita al remoto Castello degli Assassini, nella Valle di Alamut Partenza verso nord-ovest per la città di Qazvin. Si prosegue verso nord-est per la leggendaria Valle di Alamut che giace alla base delle torreggianti vette della catena montuosa dell’Elburz. Dal villaggio di Gazor Khan, con una camminata di circa mezz’ora lungo un ripido sentiero, si raggiungono le rovine del Castello di Alamut che si erge in cima a un dirupo vertiginoso. L’eccezionale panorama dai bastioni della fortezza è imperdibile. Nel tardo pomeriggio si fa rientro a Qazvin. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale. Cena in hotel.

4° giorno / Qazvin – Masuleh – Rasht (il villaggio millenario) (circa 280 km)
Il raffinato artigianato di Qazvin ed il villaggio rupestre di Masuleh. Dopo la prima colazione breve visita di Qazvin: la Moschea del Venerdì del XVII secolo; il Chehel Sotun (Palazzo Reale), un interessante edificio cubico circondato da colonne, costruito nel 1510 e ampiamente rimaneggiato nel periodo qagiaro; il Caravanserraglio Saroye Vazir, all’estremità orientale del Bazar-e-Vazim, con gli artigiani che lavorano il metallo e i venditori di tappeti. Partenza verso nord-ovest per la provincia di Gilan famosa per i villaggi dell’entroterra boschivo. Nel pomeriggio si giunge nel millenario villaggio di Masuleh, uno dei più belli dell’Iran, le cui case color terra si inerpicano sul fianco incavato della montagna, così ripido che il tetto di una casa finisce di fronte all’ingresso dell’altra. In estate Masuleh è frequentato da allegri gitanti locali che affollano le invitanti terrazze delle sale da tè e i negozi di souvenir del piccolo bazar. Si continua per la città di Rasht, la capitale della provincia di Gilan, centro della rivolta del Movimento Jangali, “della foresta”, di Kuchuk Khan, una sorta di Robin Hood islamico che nel 1920, forte dell’appoggio dei bolscevichi che avevano preso il potere in
Russia, proclamò il Gilan “Repubblica Socialista Sovietica dell’Iran”. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale lungo il percorso. Cena in hotel.
NB: si segnala che la Moschea del Venerdì di Qazvin, alla stesura del programma, risulta essere in restauro. E’ consentita la visita del suo ampio cortile, ma non della sala di preghiera.

5° giorno / Rasht – Sultaniyeh – Zanjan (la Città dei Sultani) (circa 250 km)
Sultaniyeh, antica capitale della Persia ed il Mausoleo di Alì, genero di Maometto. Partenza verso sud-ovest lungo una strada panoramica che attraversa un paesaggio montuoso e raggiunge un passo a oltre 2.000 m. Arrivo nella cittadina di Sultaniyeh e pranzo. Nel pomeriggio visita della città, un tempo capitale della Persia, con lo splendido Mausoleo di Oljeitu e la raffinatissima tomba del Mullah Hasan Kashi che si staglia solitaria sul profilo delle montagne. Interessante anche il Monastero Derviscio di Khanegah, del 1330, con celle disposte intorno al cortile che conduce al Mausoleo di Boq’eh Chelabi-oglu. Si prosegue verso ovest per la città di Zanjan. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.
NB: il Mausoleo di Oljeitu, alla stesura del programma, risulta essere in restauro.
L’ingresso è consentito, ma si segnala la presenza di antiestetiche impalcature.

6° giorno / Zanjan – Takht-e Soleiman – Maragheh (il Trono di Salomone) (circa 370 km)
Il sito zoroastriano di Takth-e Soleiman, costruito sulle sponde di un remoto lago vulcanico. Partenza verso ovest per Takht-e Soleiman lungo una strada che attraversa alcuni
villaggi senza tempo. Situato fra le montagne, in una conca alta e solitaria, e circondato dalle mura di una fortezza di 1500 anni fa, il sito di Takth-e Soleiman, il “Trono di Salomone”, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è uno dei luoghi più indimenticabili dell’Iran Occidentale. Nel pomeriggio si prosegue verso nordovest per la cittadina di Maragheh, un tempo sita nei pressi del grande lago salato di Urmia, attualmente in corso di prosciugamento e ridotto a circa il 10% della sua superficie originaria. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo a picnic. Cena in hotel.

7° giorno / Maragheh – Kandovan – Tabriz (la Cappadocia dell’Iran) (circa 190 km)
Tabriz, ex capitale dell’Iran, il suo bazar e la Moschea Blu. Partenza verso nord per Kandovan, un villaggio davvero spettacolare, che ricorda la Cappadocia turca, fatto di case trogloditiche, karaan, scavate nella roccia vulcanica erosa in forme bizzarre. L’antico villaggio si trova al di sopra del nuovo villaggio e assomiglia a un agglomerato di coni da gelato scolpiti nella pietra. Si prosegue per la città di Tabriz che per un periodo è stata capitale dell’Iran e ha esercitato una grande influenza sulla storia recente del paese. La Bibbia suggerisce che il fiume Ajichay scorresse attraverso il Giardino dell’Eden, collocando in questo modo Tabriz alle porte del paradiso. Quel che è storicamente verificabile è che Tabriz nel periodo sasanide era un importante nodo commerciale e giunse a offuscare Maraqeh come capitale mongola-ilkhanide dell’Azerbaigian. Nel pomeriggio visita del magnifico e labirintico bazar coperto che si estende per circa 7 kmq e conta 24
caravanserragli e 22 particolari timche, i corridoi con soffitti a volta. Ci sono reparti specializzati in tappeti, divisi per tipo e dimensioni di nodi, spezie, erbe officinali e profumi naturali, oro, scarpe, cappelli e articoli casalinghi in genere. Si prosegue con la visita della Moschea Blu, costruita nel 1465, uno degli edifici più gloriosi della sua epoca, completamente ricoperto con piastrelle di maiolica blu e intricate calligrafie. Purtroppo nel 1773 un violento terremoto la fece crollare e la moschea giacque in un cumulo di macerie fino al 1951, quando finalmente la ricostruzione prese il via. Oggi la sovrastruttura di mattoni è completata, ma solo sul portale principale è rimasta qualche traccia del blu della decorazione esterna originale.
All’interno, anch’esso di colore blu, i motivi distrutti sono stati laboriosamente dipinti su molte delle sezioni più basse intorno alle poche piastrelle originali rimaste. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.

8° giorno / Tabriz – San Taddeo – Santo Stefano – Jolfa (le chiese medievali) (circa 420 km)
Le chiese armene isolate nell’Iran più remoto: la Chiesa Nera e la Chiesa di Santo Stefano. Partenza verso nord-ovest. Nei pressi della cittadina di Maku, posta al confine con la Turchia orientale, visita della splendida Kalisa-ye Tadi, la Chiesa di San Taddeo, conosciuta come Qareh Kalisa (Chiesa Nera), la chiesa medievale iraniana meglio conservata. Fondata nel 43 d.C., la chiesa fu ricostruita in gran parte negli anni 1319-29 e ingrandita nel 1810. La parte principale di pietra beige e bianca è riccamente scolpita con figure di santi, angeli, re e croci. La chiesa è circondata, come una fortezza, da massicce mura di cinta. Pranzo e successiva partenza verso sud-est lungo un tratto della medesima strada percorsa all’andata. Deviazione verso nord per la cittadina di Jolfa posta al confine con il Naxcivan azero. L’antica Jolfa era un importante villaggio armeno famoso per l’abilità dei suoi artigiani, così bravi che nel 1604 lo scià Abbas ne rapì l’intera popolazione e la mise al lavoro per costruire la nuova capitale Isfahan. La principale attrazione turistica nei dintorni di Jolfa è la magnifica Kalisa Darreh Sham, la Chiesa di Santo Stefano, un edificio di culto armeno, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, la cui parte più antica risale al XV secolo. Tuttavia in questo sito San Bartolomeo fondò una chiesa nel 62,
soltanto una generazione dopo Cristo. La chiesa si trova 17 km a ovest di Jolfa, nascosta in una radura boscosa lungo il Fiume Aras. I bassorilievi esterni, ben conservati, raffigurano croci armene, santi e angeli. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo a picnic e cena in hotel.

9° giorno / Jolfa –Tatev – Goris (circa 270 km)
L’ingresso in Armenia e l’inaccessibile monastero di Tatev. Partenza di primo mattino in direzione del confine Iran-Armenia. Attraversamento della frontiera con disbrigo delle formalità d’uscita dall’Iran e d’ingresso in Armenia e accoglienza da parte dello staff armeno. Si procede verso nord lungo una panoramica strada che corre a 2000 m d’altitudine tra le montagne, fino a raggiungere l’eccezionale monastero di Tatev (sito UNESCO), di fondamentale importanza per la conoscenza dell’arte e della cultura medioevale armena. Il complesso sorge su una fortificazione naturale a dir poco fiabesca ai margini della ripida gola del fiume Voratan, che stando alla leggenda venne attraversato da un ponte miracoloso, detto il ponte del diavolo, creato da un enorme masso staccatosi dalle pareti della montagna e piombato in acqua per consentire il guado ad un gruppo di locali inseguiti dai nemici. Data la sua posizione inaccessibile, si raggiunge il monastero in funivia. Visita della chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Surp Paghos-Petros), costruita nel IX secolo e con ancora visibili tracce di affreschi e ritratti di benefattori, della chiesa di San Gregorio Illuminatore (XI secolo), delle possenti fortificazioni, e della famosa colonna ottagonale del cortile le cui oscillazioni, stando alla leggenda, hanno consentito di prevedere l’arrivo dei terremoti e delle armate straniere. Arrivo a Goris in serata. Cena e pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo a picnic e cena in hotel.

10° giorno / Goris – Selim – Noraduz – Sevan – Dilijan (circa 300 km) (il cimitero disseminato di croci di pietra “katchkar”)
Il Caravanserraglio di Selim lungo la Via della Seta e il villaggio di Noraduz, ricco di antiche croci di pietra DOM 7. Partenza verso nord attraverso paesaggi indimenticabili di montagne, vallate rigogliose e prati verdeggianti. Sosta al Caravanserraglio di Selim, costruito nel 1332 lungo un ramo della Via della Seta, che testimonia la rilevanza dell’Armenia come importante snodo commerciale tra Oriente e Occidente. Superato il passo di Selim (circa 2.410 msl), sulle montagne di Vardenis, si intravede lo splendido Lago Sevan, situato a 1.900 msl, uno dei luoghi più suggestivi della piccola repubblica. Si raggiunge il villaggio di Noraduz con il suggestivo cimitero disseminato di “khatchkar”, le croci di pietra finemente scolpite (IX-XVIII secolo). Si prosegue per Sevan per la visita delle due graziose chiese fondate nell’874 dalla principessa Mariam di Sjuni sulla collina della penisola da dove si apre una bella vista panoramica sul lago e le montagne circostanti. Arrivo nella deliziosa Dilijan in serata, cittadina nota come “la piccola Svizzera armena”. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo in casa locale a Noraduz e cena in hotel.

11° giorno / Dilijan – Haghartsin – Fioletovo – Harichavank – Gyumri (circa 180 km)
L’incantevole cittadina montana di Dilijian, il vicino monastero di Haghartsin, il villaggio dei “mokolani” e l’imponente complesso monastico di Harichavank. In mattinata visita del centro storico di Dilijan (Sharambeyan Poghots), un agglomerato di edifici in pietra e legno con tetti spioventi ricoperti di tegole.
Dilijan è una località di montagna circondata da lussureggianti foreste di querce e carpini e da un territorio montuoso che offre alcuni degli scorci naturali più belli del paese. In estate gli abitanti del villaggio portano il bestiame sui pascoli di montagna e la gente raccogli funghi e erbe aromatiche nelle rigogliose foreste decidue. In Armenia si dice che “se il paradiso avesse montagne, boschi e sorgenti, sarebbe proprio come Dilijan. Partenza per un breve tratto di strada verso nord per la visita del monastero di Haghartsin, costruito tra il X e il XIII secolo, un piccolo gioiello incastonato tra rigogliose montagne. Successiva partenza verso sud per il villaggio di Fioletovo, particolare in quanto abitato dai molokani, minoranza religiosa di origine russa che ha la singolare usanza di bere latte nei giorni di digiuno, pratica severamente proibita dalla chiesa ortodossa (moloko significa latte in russo). Dopo avere assaggiato del tè presso una famiglia locale si prosegue ora verso ovest in direzione del complesso monastico di Harichavank, noto come uno dei più importanti del paese, risalente al II secolo a.C. Rinomato per la sua scuola e il suo scriptorium, del complesso fa parte anche la Chiesa di San Gregorio Illuminatore, con la sua struttura a cupola, e la cattedrale della Santa Madre di Dio che domina l’intero centro monastico. Terminata la visita del sito, partenza per la cittadina di Gyumri, nei pressi del confine turco. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo a picnic e cena in hotel o ristorante locale.

12° giorno / Gyumri – Marmashen – cattedrale di Talin – fortezza di Amberd – Yerevan (circa 195 km)
Il complesso monastico di Marmashen a Gyumri e la fortezza di Amberd ai piedi del Monte Aragats. Dopo la prima colazione partenza verso nord per raggiungere il complesso monastico di Marmashen, caratterizzato da tre splendide chiese di pietra rosata, costruite l’una accanto all’altra nei pressi del fiume Akhurian. La chiesa maggiore, Surp Stepanos, costruita fra il 988 e il 1029, presenta un gavit (vestibolo) del XIII secolo. Stupendo il paesaggio circostante, un pacifico ambiente rurale con ampie distese d’erba, punteggiato di tombe scolpite e khatchkar (croci scolpite a bassorilievo nella pietra). Partenza per la fortezza di Amberd, non prima di aver effettuato una breve visita alle rovine della cattedrale di Talin (VII secolo). Si prosegue per il villaggio di Byurakan che sorge alle
pendici del Monte Aragats (4.090 m). Visita della fortezza di Amberd (XI secolo), costruita su un crinale sopra la confluenza delle piccole gole dei torrenti Amberd e Arkashen. Non è difficile capire perché venne scelta questa posizione, infatti da un’altezza di 2.300 m, la fortezza domina i terreni agricoli e le vie di comunicazione della pianura dell’Ararat. Secondo la tradizione locale nessuno riuscì mai a far breccia nelle sue possenti mura, nemmeno i terribili e sanguinari mongoli. Rientro a Yerevan, pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in un ristorante locale e cena in hotel o ristorante locale.

13° giorno / Yerevan – Garni – Ghegard – Yerevan (il tempio dedicato al sole)
Il tempio di Garni dedicato al Dio Sole e il monastero rupestre di Ghegard, in fondo ad una spettacolare gola. In mattinata visita della biblioteca Matenadaran, che conserva oltre 17.000 codici miniati ed antichissimi manoscritti. Partenza per il villaggio di Garni, nella regione di Kotayk, per la visita del Tempio di Garni, dedicato a Elio, il dio del sole, gioiello dell’architettura armena precristiana, l’unico monumento di stile ellenistico in Armenia. Fu fatto edificare dal re armeno Tiridate I nel I secolo d.C. e dopo la conversione del paese al cristianesimo divenne la residenza estiva dei reali armeni. Pranzo in una casa privata con la possibilità di partecipare alla preparazione del “lavasi”, il pane nazionale, cotto nel “tonir”, il forno tradizionale. Si prosegue per il monastero rupestre di Ghegard, patrimonio dell’Umanità UNESCO. Rientro a Yerevan, e passeggiata attraverso il Vernissage, famoso mercato all’aperto dove si trova ogni sorta di artigianato locale, compresi splendidi kilim locali e caucasici. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo in casa privata e cena in ristorante tradizionale.

14° giorno / Yerevan – Echmiadzin – Khor Virap – Zvartnots – Yerevan (circa 80 km) (la città più rilassata del Caucaso)
Yerevan e la città santa di Echmiadzin, il “Vaticano Armeno”, lo spettacolare monastero di Khor Virap e le rovine della cattedrale di Zvartnots.
Yerevan è la città più rilassata del Caucaso, la sua storia ha inizio nel 782 a.C., quando re Argishti I di Urartu fece costruire la fortezza di Erebuni nel punto in cui il fiume Hradzan si apriva la strada verso le fertili pianure dell’Ararat. Successivamente Yerevan fu la capitale di svariati khanati musulmani e di governatorati persiani, finchè non fu annessa all’impero russo nel 1828. Dopo la prima colazione visita della città: la Piazza della Repubblica, circondata dagli edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra l’architettura armena; l’interessante Museo di Storia Nazionale, che custodisce una ricca collezione di reperti archeologici, oggetti etnografici, tappeti e documenti sulla storia dell’Armenia; il Museo e Memoriale del Genocidio, che commemora lo sterminio
degli armeni che vivevano nel territorio ottomano tra il 1915 e il 1922. Nel pomeriggio escursione alla città santa di Echmiadzin, il Vaticano della chiesa apostolica armena, sede del Katholikòs, il Patriarca di tutti gli armeni. Visita della chiesa di Santa Hripsime, del VII secolo, dal 2000 inclusa nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO insieme alla cattedrale di Echmiadzin. Proseguimento verso sud-est per il monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del grandioso Monte Ararat (5.165 m), in posizione suggestiva nei pressi del confine con la Turchia. Il sito è costituito dal complesso monastico, dalla fortezza e da un pozzo-prigione (Khor Virap significa “pozzo profondo”) in cui nel III secolo venne rinchiuso, per 12 anni, San Gregorio. Sulla via del rientro a Yerevan visita
delle suggestive rovine della Cattedrale di Zvartnots, costruita fra il 641 e il 661 e distrutta da un terremoto nel 930. Il colonnato circolare, i capitelli scolpiti, il battistero centrale un tempo coperto da un’enorme cupola danno ancora l’idea di quella che fu, all’epoca della costruzione, una delle chiese più belle del Paese. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti tradizionali.
N.B. la chiesa di Echmiadzin attualmente è in ristrutturazione, e si visita solo dall’esterno. Per tale motivo si visita il museo annesso, dove sono conservati alcuni oggetti solitamente esposti nella cattedrale.

15° giorno / Arrivo in Italia
Dopo la prima colazione tempo libero per il relax o per un’ultima visita della capitale armena. Pranzo libero. Trasferimento in aeroporto e arrivo a Milano Malpensa via Mosca in serata.

 La quota comprende:

I voli internazionali di linea in classe economica, i trasferimenti privati da e per l’aeroporto, trasporti a terra con minibus con a/c, guida locale di lingua italiana in Iran, guida locale di lingua italiana in Armenia, accompagnatore italiano per minimo 8 partecipanti, i pernottamenti in hotel in pensione completa in Iran, i pernottamenti in hotel in pensione completa in Armenia, gli ingressi a siti archeologici, moschee, musei, giardini dossier informativo/culturale.

La quota non comprende:

Le bevande, le eventuali tasse aeroportuali, l’assicurazione obbligatoria, l’assicurazione contro la penalità di annullamento di viaggio (facoltativa), mance, extra personali, tutto quanto non specificato.