Presentazione
La Tanzania è uno tra i paesi territorialmente più estesi di tutta l’Africa subsahariana ed è stata la terra che maggiormente ha interessato i grandi esploratori. I suoi confini sono bagnati dall’Oceano Indiano e arrivano fino alla nota isola di Zanzibar che dal 1963 è passata sotto il governo del paese, prendendo il nome di Repubblica Unita della Tanzania, anno che segna anche l’inizio dell’indipendenza.
Difficile è decidere da dove iniziare l’esplorazione di questo incantevole paese, descritto come il Giardino dell’Eden, grazie alla varietà di specie animali e vegetali presenti nel territorio. Un buon punto di partenza è rappresentato dalla Great Rift Valley che attraversa perpendicolarmente la Tanzania e caratterizza il paesaggio arricchendolo di laghi e picchi montuosi di origine vulcanica.
Il noto Kilimanjaro con i suoi 5895 metri è la vetta più alta di tutto il continente è una tra le attrattive maggiori e per i più sportivi può essere raggiunta organizzando un trekking indimenticabile all’insegna dell’avventura, attraverso il Parco Nazionale del Kilimanjaro e la sua ricca foresta pluviale.
Impossibile non citare i grandi e magnifici laghi che caratterizzano l’interno del paese: il lago Vittoria il più esteso di tutta l’Africa, principale serbatoio del fiume Nilo con le sue 400 specie di pesci differenti, e il lago Tanganica, che funge da confine con il Burundi ed è considerato per grandezza il settimo lago al mondo.
Innumerevoli sono anche i parchi nazionali, in cui si possono passare alcuni giorni, organizzando safari fotografici per ammirare da vicino la natura in tutta la sua spettacolarità. Il Parco Nazionale di Arusha è molto famoso perché caratterizzato dal grande anfiteatro del cratere del Ngorongoro dove si colloca la gola dell’”Oidupai Gorge“, definita la “culla dell’umanità”.
Ma per chi ricercasse il relax del mare, può scegliere tra gli 800 chilometri di coste illuminate da un sole caldo tutto l’anno in località come Daar Es Salaam, Bagamoyo, Pangani o spingersi a pochi chilometri dalla terraferma alla scoperta dell’arcipelago di Zanzibar caratterizzato dalla perfetta armonia tra le culture che nei secoli le hanno visitate, regalandoci oggi un paradiso terreste dai mille colori.
Insomma ce n’è proprio per tutti in questo paese di cui rimarrete sorpresi e affascinati!
Informazioni Utili
LINGUA: le lingue ufficiali sono il kiswahili e l’inglese, mentre in zone molto turistiche dell’isola di Zanzibar, molti conoscono l’italiano, il portoghese e lo spagnolo.
RELIGIONE: circa il 35% della popolazione è cristiana, il 35% musulmana e il 30% pratica credenze e culti indigeni. L’isola di Zanzibar è al 99% musulmana.
DOCUMENTI: è indispensabile il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza e con almeno una pagina bianca. Il visto Tanzania/Zanzibar è ottenibile in tutti gli aeroporti di arrivo con un costo aggiuntivo.
FUSO ORARIO: la differenza è di 2 ore in più rispetto all’Italia quando da noi è in vigore l’ora solare, e di 1 ora durante il periodo dell’ora legale.
MONETA: ufficiale è lo scellino tanzaniano e il cambio valuta può essere effettuato negli aeroporti, nelle città o nelle strutture. Nei maggiori centri turistici sono accettate le principali carte di credito come Visa o Master Card.
Curiosità
La Gola di Olduvai sita nella pianura di Serengeti, è il più importante sito archeologico di tutta l’Africa perché è stata ritrovata la presenza della costruzione umana più antica al mondo, da un entomologo tedesco casualmente nel 1911. Si tratta di un cerchio di pietre, che si riconduce alla base di una capanna costruita 1,8 milioni di anni fa.
DA LEGGERE: Fiabe africane (Mondadori, 1991) una serie di racconti della tradizione popolare africana, Passeggiate africane di A. Moravia (Bompiani, 2002) una carrellata di resoconti di viaggi in Tanzania e altri paesi africani e La regina della pioggia di Scholes (Sonzogno, 2003) che sullo sfondo della lotta per l’indipendenza della Tanzania racconta le vicende di due ragazze.
DA ASCOLTARE: un antico detto africano dice che quando Zanzibar suona il flauto, l’Africa balla fino ai grandi laghi. La musica è fonte di gioia per il popolo africano e accompagna la quotidianità come i momenti di festa. Una tra le forme più popolari è chiamata taarab, ovvero melodie prodotte da un cantante insieme a un’orchestra di addirittura 40 strumenti e lo ngoma musica caratterizzata da suoni di tamburi e danze ritmate.
DA VEDERE: Le nevi del Kilimangiaro (1952) tratto da un racconto di Hemingway percorre la vita di uno scrittore vissuto in Africa, Spiriti nelle tenebre (1996) storia di un ambizioso progetto di ingegneristica sul fiume Tsavo che vedrà alcuni problemi causa terribili presenze, Sognando l’Africa (2000) bella saga africana con splendidi panorami sulla Rift Valley.
DA MANGIARE: la varietà di piatti in questo paese è ampia e come in tutta l’Africa gli ingredienti sono semplici ed è la natura stessa ad offrirli. L’usanza tipica è quella di usare farine di cereali come il mais, il sorgo, il grano o il miglio e preparare piatti con questa base; la più nota prende il nome di ugali, una sorta di polenta di colore bianco che accompagna pietanze a base di carne e verdure. Si differenzia invece la cucina di Zanzibar perché è più elaborata e predilige l’uso del pesce e bandisce quello del maiale essendo la maggior parte della popolazione di religione musulmana.